I giardini tematici del lungomare

minicopertina_guida_Parchi_tematici_lungomareIl Parco Naturalistico del Lungomare

Guida alla scoperta dei giardini tematici del Lungomare

 


5sensiIl Giardino multisensoriale
Tra le concessioni nn. 52 e 53 – File audio descrittivo

Due splendide aiuole di rose rifiorenti separano il giardino multisensoriale dalla pista ciclabile. Nei pressi della fontanella di acqua potabile un Philadelfus o Fiore d’angelo sovrasta la profumata Lavanda. Ai bordi del giardino la Phillirea crea delle semilune a spezzare la linearità della siepe di Osmantus angustifolia. Vicino alla ricostruzione in miniatura dell’opera in muratura e della fontana, una pianta di Artemisia con le sue foglie vellutate e poi una profumata Citronella (Lippa citriodora) danno il benvenuto nel giardino. Vicino a queste, ma in mezzo al prato, c’è un esemplare di Calycanthus praeox, la cui fioritura avviene nel particolare periodo a ridosso fra Natale e Capodanno con fiori profumatissimi. Poco oltre e più vicino al muretto una Canfora, con le sue foglie coriacee ed aromatiche, annuncia la verticalità dei tre Pioppi tremuli che con il fruscio delle loro foglie sonorizzano l’ambiente insieme alla bella fontana ed al relativo gorgoglio d’acqua. Arriviamo così a ridosso del muretto in lastre di pietra e prima dello stradino troviamo un Calicanto floridus a fioritura estiva. Sotto, le siepi laterali, sono formate da Oleandri con un angolo di Lavanda. I colori e soprattutto i profumi regnano sovrani in questo giardino, infatti oltre ai già citati Calicanti, Lavande, Citronelle ed Osmantus abbiamo anche l’Artemisia e la Santolina con le loro belle foglie argentee, posizionate sul lato nord del giardino. Naturalmente nel giardino multisensoriale non poteva mancare il falso Gelsomino (Rhyncospermum jasminoides) che è piantato nei pressi della fontana vicino al coloratissimo Mesembrianthemum altrimenti detti “amici del sole”. I Cystus alla sinistra del vialetto d’ingresso completano questo quadro verde.

Il Giardino di campagna
Tra le concessioni nn. 66 e 67 – File audio descrittivo

L’armonia di questo piccolo fazzoletto di terra è la stessa che caratterizza molti vecchi agricoltori, l’area è divisa dalla ciclabile da due aiuole, quella a Campagna_fotonord è composta da Salvia ornamentale a fiori rossi e viola ed Ibisco, mentre quella a sud ha, agli estremi, delle Rose rifiorenti color rosa ed al centro melograni nani e tre arbusti di Ibisco. L’arbusto che troviamo all’ingresso del giardino appena a destra dello stradino è un altro Ibisco ma della varietà militaris, nel lato destro la siepe è composta da Biancospino, Nocciolo ed alcune macchie di Solanum a fiori viola. Addossati alla pergola si trovano i rampicanti quali Gelsomino, Bouganville, Glicine (Wisteria) e Bignonia (Campsis). Sulla destra due alberi da frutto simboleggiano la sintesi di utilità ed estetica, si tratta di un Caki e di un Fico. Alla fine del pergolato, a sinistra c’è una macchia di Tulbachia , mentre appena oltre il muretto in pietre vari tipi di graminacee sono seguite da avvallamenti del terreno simboleggianti le colline generose di cereali ma anche le onde del mite Adriatico. Nell’angolo a nord-est ci sono tre alti Pioppi con altre graminacee ed alcuni Cornus alba con il caratteristico fusto rosso. Tornando verso il carro agricolo incontriamo a sinistra un arbusto di Melograno ed a destra un Gelso ed una Quercia. A fare da cornice al carro ci sono i Gerani frammisti alla vellutata Achillea oltre alla Tulbachia, alla lavanda, ad un po’ di Alloro ed altri Melograni nani.

Bambini_01Il Giardino dei bambini
Concessione n. 71 – File audio descrittivo

Le due aiuole che separano l’ampio giardino dalla pista ciclabile sono formate da graminacee, intervallate nel mezzo dalla Tulbaghia a fiori viola. A ridosso della cascata si ammirano tre ordini di palmizi con Cycas in basso, Humilis in mezzo e una Yucca in alto, vicino ma leggermente spostata verso mare c’è la Buthia yatai. Sulla scarpatina si posso ammirare alcuni arbusti di Mirto mentre a ridosso del laghetto poco verso sinistra c’è un gruppo di Canne indiche ed una macchia di Hemerocallidi a foglia nastriforme, che in estate regala una bella fioritura giallo-arancio, spostandoci ancora verso sinistra vediamo primeggiare un albero di Carrubo circondato da Agapanthus i quali fanno da sfondo anche ai cinque alberi di Lagunaria posti vicino in direzione del mare. Sul lato nord ci sono cinque esemplari di Ulivi secolari ed una piccola bordura di Phlomis fruticosa, al di sotto del muretto in pietre, tra i giochi, spuntano gli Oleandri che, con i loro fiori variopinti, colorano l’estate.

La collinetta regala abbinamenti di colori che danno allegria, la stessa che infondono i bambini quando si apprestano a questo loro spazio. C’è il viola carico dei Cisti, delle Bouganville, l’azzurro del Plumbago altrimenti detto gelsomino azzurro, le foglie glauche della Yucca rostrata che spiccano tra i verdi intensi dei vari fogliami, salendo in cima scopriamo belle Phormium dalle caratteristiche foglie nastriformi e variegate di giallo e nella bordura opposta abbinamenti di Lavanda, il tappezzante Mesembrianthemum a fiore giallo o viola ed un bel cespuglio di Santolina vicino all’ingresso della casina sull’albero. Da qui è possibile scorgere a ridosso del torrente la siepe fatta di Bamboo prima, di Tamerici poi, alternate a Canne indiche.


Il Giardino della salute

Tra le concessioni nn. 75 e 76 – File audio descrittivo

Nelle aiuole che separano questo giardino dalla pista ciclabile sono presenti Rosmarino prostrato, Salvia, Menta e Lavanda.G_Salute_01

Entrando nel piccolo giardino, sulla sinistra svettano due gruppi di Eucalipto la cui fama balsamica è nota in particolare contro bronchiti, raffreddori ed influenza, inoltre il fogliame glauco e la corteccia chiara che si scaglia ne fanno un ottimo albero ornamentale sempreverde, tra questi Eucalipti troneggia un albero di Canfora la cui chioma appare abbastanza arrotondata e le cui foglie si presentano coriacee, verde scuro e piene di olio essenziale il cui utilizzo è consigliato nel bagno tonico mattutino per una sferzata di energia. Vicino alla Canfora si possono ammirare alcune piccole piante di Origano, di Timo e di Salvia molto utilizzati in cucina. Sul lato destro del giardino c’è un Acero verso mare ed un Frassino verso monte, i   colori di questi due alberi vivacizzano l’autunno, nella stessa aiuola c’è una siepe di Rosa canina con dietro il Biancospino, i cui fiori, sono utilizzati in fitoterapia per abbassare la pressione sanguigna e regolarizzare il battito cardiaco, senza   dimenticare le notevoli qualità ornamentali grazie ai suoi fiori primaverili ed alle sue bacche autunnali. Andando verso mare prima del muretto in lastre di pietra c’è un po’ di Melissa, oltrepassandolo ci sono arbusti di Ribes, una Betulla dal tronco bianco, un Salice “Tortuosa” ed alcuni Pini nani della varietà mugo. Nell’angolo opposto ritroviamo il Biancospino, mentre risalendo lo stradino ci imbattiamo in un bel cuscino di Iperico a fiori gialli con sopra l’arbusto dell’Agnocasto ed un albero di Tiglio.
L’antica arte di curarsi con le piante sta ritrovando oggi nuovo interesse. Fitoterapia, aromaterapia e floriterapia (fiori di Bach) tornano ad interessare e soprattutto a curare.

Il Giardino degli agrumi
Tra le concessioni nn. 82 e n. 83 – File audio descrittivo

G_Agrumi_01Anche gli agrumi, come molte altri frutti, sono giunti dall’oriente. La specie capostipite è il Poncirus trifoliata riconoscibile facilmente, sulla sinistra rispetto all’ingresso del giardino, grazie alle spine grandi e ad un portamento contorto. Questa specie è l’unica, tra gli agrumi, a perdere le foglie ed è utilizzata come portainnesto poiché, a differenza della maggior parte degli agrumi, ha un’elevata resistenza al freddo. La famiglia dei Citrus è molto ampia, ad esempio appena al di la del muretto c’è un   Limone. È questo un frutto molto utilizzato in cucina, come rimedio per svariati malanni, e non da ultimo, come specie ornamentale grazie alla chioma sempreverde ed alla peculiare caratteristica di possedere contemporaneamente frutti belli e fiori profumati detti zagare. Il profumo delle zagare inebria le primavere di chi possiede un agrumeto, in cui non potrà mancare l’Arancio, che scorgiamo con lo sguardo vicino al limone in cinque esemplari. Il gruppetto al centro del prato è composto da Mandarini cinesi (Fortunella margarita). Sul lato destro prevale il Calamondino verde e variegato, i cui frutti pur mangiabili sono soprattutto ornamentali poiché particolarmente aspri. Sullo stesso lato ma più verso monti ci sono due piccoli alberelli di Arance amare anch’essi spesso utilizzate come portainnesti oltre che dall’industria dolciaria. La Limetta che troviamo sulla sinistra verso la passeggiata è un incrocio fra il Chinotto e la Limetta classica. Nell’aiuola adiacente la ciclabile verso nord si può ammirare, fra i vari Mandarini cinesi, la Murraya paniculata i cui frutti sono piccoli, ovoidali e di colore arancio scuro. Questa pianta è una stretta parente di Murraya koenigii dalle cui foglie si ricava il famoso curry.

 

Il Giardino mediterraneo
Tra le concessioni nn. 84 e 85 – File audio descrittivo

Questo è il giardino più rappresentativo del clima del Piceno, le essenze sono quelle tipiche della macchia mediterranea. L’aiuola che lo separa dalla ciclabile verso sud èG_Mediterraneo_02 composta da Pitosforo nano frammisto a Santolina, seguiti dal Lentisco. In quella verso nord ritroviamo ancora il Lentisco, ma anche Rosmarino prostrato, Lavanda, Phillirea. Ci sono inoltre degli esemplari di Melograno nano. Spostandoci verso l’area verde, lo sguardo è calamitato da un’ansa di prato sulla destra, al di là della quale troviamo ancora Lentisco e due arbusti. Si tratta del Mirto da cui si ricava, tra l’altro, un ottimo liquore. Dietro a questi arbusti ci sono delle Sughere, alcuni esemplari di Melograno seguiti, poco più a sinistra, da un grande albero di Carrubo. Spostandoci con lo sguardo verso sinistra notiamo la Poligala e la Tulbaghia, entrambe a colorare di viola l’intera stagione estiva ed a fare da corollario all’imponenza dei due esemplari di Gelso. Scendendo gli scalini troviamo sulla destra alcuni Corbezzoli, dietro ai quali ci sono Lecci e Cipressi. Una curiosità etimologica ci arriva dai latini che battezzarono il Corbezzolo, Arbutus unedo, dove unedo sta per “ne mangio uno solo”, evidentemente apprezzavano tale frutti ma con estrema moderazione.

A ridosso del muretto in pietra, ma dalla parte del mare, macchie di Cisto, e Cineraria, con le sue foglie argentate, sembrano ergersi al rango di piante spontanee. Il bel tappeto erboso è costituito da Paspalum, una resistente erbacea della famiglia delle graminacee. Restando nell’aiuola più bassa, dalla parte del mare e seguendo il sentiero in pietra, troviamo a sinistra, due Cipressi per arrivare sul lato nord, dove predominano gli Oleandri che ci accompagnano verso altri bellissimi esemplari di Ulivi.

07_Palme_01Il Giardino delle Palme
Tra le concessioni nn. 86 e 87 – File audio descrittivo

Il grande giardino simbolo della riviera è separato dalla ciclabile da una bella siepe di Phormium verdi, rosse e variegate, l’effetto sorpresa che ne deriva fa scorgere vari palmizi. Stando con le spalle rivolte ai monti sulla nostra destra un bel gruppo di Dracene australis protegge due rare Butia yatai, riconoscibili dalle foglie che sono più arcuate di quelle delle Phoenix canariensis, presenti su tutta la passeggiata del lungomare di San Benedetto. Nei pressi delle Butie c’è un laghetto intorno al quale spiccano diverse Cycas, fra le quali c’è un Papiro, leggermente più a sinistra una rara Livistonia chinensis seguita da un’Archontophoenix con il fusto affusolato danno un tocco di esotico a tutta l’area. Risalendo il percorso del ruscello troviamo il bellissimo gruppo di Chamaerops humilis o palma nana con fusti che disegnano parabole improbabili. Va ricordato che questa è l’unica palma spontanea in Italia. Più a sinistra alcune Bismarkia staccano con le loro foglie glauche. Scendendo sotto, in mezzo al prato, c’è un cespuglio più alto, si tratta della Phoenix dattilifera affiancato da Palme nane, un gruppo di Phoenix roebelinii e da altre Dracene. Le palme a fusto affusolato più a sinistra sono degli Arecastrum oltre ai quali delle Washingtonie filifere delimitano l’area che è contornata all’estremità da una siepe composta da Oleandri, Strelitzie e 3 bellissimi esemplari di Tritrinax. Nei pressi della cascata realizzata con travertino ascolano, un Banano, alcune Polygala a fiore viola e della Westringia fanno la base che contrasta con la verticalità della Trachicarpus fortunei altrimenti conosciuta come Chamaerops excelsa.


Il Giardino arido
Tra le concessioni nn. 92 e 93 – File audio descrittivo

L’ambiente desertico è qui armonizzato da diversi giardini rocciosi contenenti succulente e piante grasse che immagazzinano rispettivamente nelle G_Arido_01foglie e nei tronchi, l’acqua necessaria al loro fabbisogno. L’ingresso è piuttosto ampio con due elementi verticali, la Tamerice che troviamo lungo tutta la passeggiata e, leggermente spostato verso sud il Brachychiton rupestris, nello stesso lato ma sul bordo c’è un esemplare di Yucca aloifolia con tronchi anche inclinati, alcune Aloe arborescense, quattro Dasilirion che disegnano delle sfere di foglie strette e molto particolari,   oltre al Mesembrianthemum che con le sue foglie succulente ed i suoi fiori viola o gialli in estate, tappezza ed abbellisce l’insieme. Sotto al muretto diversi tipi di Agave spuntano tra le rocce ed il lapillo utilizzato per la pacciamatura del terreno. Il termine Agave deriva dal greco agàvos che significa meraviglioso. Nell’angolo a destra, verso mare, lo sguardo è catturato da tre varietà di Opuntia. Sullo stesso lato ma appena sotto al muretto vediamo una Yucca elephantipes. Spostandoci sul lato sinistro (nord) c’è una   tappezzante denominata Carpobrotus o fico degli Ottentotti tra le quali spuntano 8 Bescornia yuccoides, ed altre Yucche, presenti anche nelle aiuole che separano il giardino dalla ciclabile. Sulla stessa aiuola è presente, in diverse varietà, l’Aloe. In particolare dell’Aloe vera si utilizza il succo condensato soprattutto per uso esterno essendo una vera e propria panacea per la pelle, non a caso ne fa largo uso l’industria dei prodotti solari.

G_Umido_03Il Giardino umido
Tra le concessioni nn. 94 e 95 – File audio descrittivo

Nelle aiuole che separano il giardino dalla ciclabile abbiamo diverse graminacee tra le quali spicca il Miscanto zebrino con le caratteristiche zebrature gialle sulle foglie verdi e che è posizionato anche a ridosso del laghetto. Altre graminacee degne di nota sono il Pennisetum con le sue soffici spighe e la Phalaris arundinacea una canna variegata.

L’ambiente umido qui rappresentato costituisce una parte importante del Piceno, fatto di valli solcate da fiumi e torrenti. Entrando nell’area sulla nostra destra c’è una bella formazione di Agnocasto che fiorisce sui rami dell’anno regalando bei racemi color viola in estate, sotto e adiacente ma dalla parte del mare c’è un gruppo di Hoste, delle belle erbacee resistenti all’ombra che vogliono un terreno umido per regalare poi, sempre in estate, una abbondante fioritura bianca oltre a ravvivare la siepe con le graziose foglie grandi e molto ornamentali. A ridosso del muretto di pietre troviamo alcuni alberelli di Salice caprea di cui 2 a portamento ricadente come la Sophora japonica che si trova vicino al laghetto. A sinistra un Pioppo dà verticalità all’insieme ben amalgamato grazie ad una folta siepe di Bamboo. A ridosso del laghetto verso l’angolo anche alcune perenni tra le quali spicca, in estate ed in autunno, il giallo carico della Rudbekia, mentre all’intero un Cyperus stretto parente del Papiro si trova a suo agio con le radici nell’acqua.

Il Giardino delle rose
Tra le concessioni nn. 98 e 99 – File audio descrittivo

A ridosso dell’ingresso dell’area sul lato sud ci sono Rose Carter D’Or a fiori gialli, avvicinandoci all’ingresso troviamo il rosa candido della RosaG_Rose_01 Pascali posizionata a semicerchio che delimita un gruppo di Rose rosse denominate La Sevillana le quali hanno la caratteristica di essere rifiorenti, ovvero di rifiorire anche dopo maggio più volte anziché una sola volta, verso maggio-giugno.

La rosa è in assoluto il fiore più famoso, non a caso è coltivato fin dall’antichità sia a scopo ornamentale che terapeutico oltre che nella fabbricazione dei profumi. Nella simbologia questo fiore entra prepotentemente ed anche se i primi cristiani considerarono la rosa segno di perdizione presto questa valenza si tramutò di netto, già dall’alto medio evo fu associata alla figura di Maria la madre di Gesù da qui il rosario spesso costruito con il legno di rosa.
I suoi frutti, chiamati cinòrrodi si presentano in diverse tonalità, contengono molta vitamina C e quelli della rosa canina possono essere usati per fare marmellate.
Entrando all’interno dell’area, al di là del muretto, abbiamo tutte rose antiche. Questo gruppo ha caratteristiche simili ed i fiori sono semplici o doppi ovvero con pochi o molti petali, il portamento è molto elegante le spine sono spesso fitte e, nota importante, sono molto resistenti alle diverse forme di fitopatologie, quindi più vigorose.
In questo roseto troviamo, addossata alle pareti laterali, la Banksiae, una rosa rampicante senza spine, sul lato nord ci sono cespugli di rose, ovvero piante che non superano i 120 cm e che fanno parte del gruppo delle rose inglesi, le quali hanno il pregio di essere rifiorenti pur non rinunciando all’eleganza delle rose antiche.

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